
Finalmente c’è chi incomincia a capire veramente il Tuning, togliendolo dal solito cliscè delle gare clandestine e mettendolo nel suo vero ambito, passione e amore per le macchine.
Un giornalista del “Tempo di Roma”, Matteo Vincenzoni, ha scritto un articolo sul fenomeno Tuning a Roma legandolo alla passione e non alla gare come spesso si viene bollati.
Nel articolo si smentisce chiaramente la mala voce facendo capire che noi Tuner non siamo dei pazzi o delle teste calde tanto da spendere fior fior di euro per i nostri bolidi per poi rischiare di sfasciarli sulle strade per una stupida gara.
Come ben esplicita anche Angelo Gentile, presidente del Silver Dragon Tuning Club che dice nell’intervista “Ti pare che uno che spende ventimila euro per modificare l’assetto della macchina vada poi a correre in giro rischiando di distruggerla?”
Per le macchine faremo follie, ci teniamo più di ogni altra cosa perché sono come le nostre donne per questo che gli compriamo gioielli!
Questa la frase introduttiva dell’articolo “Di notte la strada è più veloce. E il venerdì, a Tor Vergata, sale la febbre del «tuning». Il grande parcheggio alle spalle di «Declathon» si anima. Led azzurri, fari allo xeno, marmitte cromate, il popolo dell’elaborazione scende «in pista» con i suoi bolidi «truccati»”
Vi consiglio di leggerlo, speriamo sempre che le tante persone diffidenti nei nostri confronti si ricredano!
La sfida dei decibeldi Matteo Vincenzoni -
m.vincenzoni@iltempo.itDi notte la strada è più veloce. E il venerdì, a Tor Vergata, sale la febbre del «tuning». Il grande parcheggio alle spalle di «Declathon» si anima. Led azzurri, fari allo xeno, marmitte cromate, il popolo dell'elaborazione scende «in pista» con i suoi bolidi «truccati».
Ma non per sfidarsi a folle velocità sui viali deserti del quartiere, come ha ipotizzato qualcuno. No. Le auto sfilano in silenzio, mettono in mostra i grandi alettoni come modelle in passerella, lentamente, a passo d'uomo. Poi si fermano, accostano, i motori zittiscono. Sul posto, come ogni venerdì, due camion-bar. I «piloti» hanno fame e sete. A mezzanotte le auto sono un centinaio. Gli impianti stereo più potenti dettano legge sugli altri. Si aprono portabagagli e sportelli. La musica sale e ha inizio la sfida all'ultimo decibel.
Il popolo del «tuning» a Roma conta già un migliaio di affiliati, divisi in club. Ritrovarsi è come per altri andare in discoteca. Ma preferiscono l'asfalto e l'aria aperta. Quel parcheggio di periferia fa proprio al caso loro. Le macchine non restano da sole. Ogni venerdì la stessa storia. L'altro ieri sera c'erano un paio di macchine della Polizia municipale a «tenerli d'occhio». Gli agenti del X Gruppo spiegano che non stanno lì per la storia delle corse clandestine, ma perché «da qualche settimana non funziona l'illuminazione».
Le voci di corse clandestine hanno indispettito alcuni giovani. Loro negano. E hanno anche un buon motovo per farlo: «Ti pare che uno che spende ventimila euro per modificare l'assetto della macchina vada poi a correre in giro rischiando di distruggerla?». La pensa così anche Angelo Gentile, giovane presidente del Silver Dragon Tuning Club romano: «Frequento da anni il mondo del tuning, e posso assicurare che la maggior parte di noi ama talmente l'auto che non metterebbe a rischio neanche un cerchione».
Come dargli torto, con tutte le buche che ci sono a Roma! Certo però, che i grandi viali di Tor Vergata fanno venir voglia di spingere sul gas. «A noi - continua Angelo - non interessano queste cose. Siamo patiti dei dettagli, delle cromature, dell'elaborazione. Magari spendiamo 20 mila euro per un impianto stereo. Ho conosciuto gente che ne ha spesi anche 50 mila per rendere la loro auto unica. Non la metterebbero a repentaglio per niente al mondo».
Dietro a «Decatlhon», intanto, è tempo di saluti. I motori si accendono, si chiudono le pagine delle riviste specializzate, qualche elaboratore ha conquistato un nuovo cliente.
I cofani si abbassano, le casse degli stereo tacciano. Arrivederci a venerdì prossimo. Speriamo che qualcuno non acceleri troppo tornando a casa.
20/01/2008