Negli anni Ottanta ci aveva pensato la British Aerospace, nei Novanta la BMW e nel 2000 la cordata di finanzieri battezzata Phoenix Venture.

Tre interventi che, volta dopo volta, hanno consentito di salvare in extremis la Rover, Casa britannica che versa da anni in una drammatica crisi economica. In Gran Bretagna tutti speravano in un quarto miracolo, rappresentato in prima battuta dall'intervento dei cinesi di Shanghai Automotive Industry Corporation e in seconda dal governo britannico. Proprio a causa del prestito da 100 milioni di sterline (circa 145 milioni di euro) negato da Tony Blair, però, le trattative infinite con la Saic si sono arenate, costringendo MG-Rover ad avviare le procedure per la messa in fallimento. L'annuncio ufficiale è arrivato da Patricia Hewitt, segretario britannico al Commercio e all'Industria.

Il prestito "ponte" sarebbe servito per sopravvivere dignitosamente nei prossimi mesi e completare le operazioni di collaborazione con i cinesi, che avrebbero comunque ottenuto la quota di maggioranza (75%). A prima vista, sembra davvero infelice la decisione del Governo di negare il prestito al costruttore nazionale, considerando anche che il Paese è in piena campagna elettorale in vista delle elezioni del 5 maggio. Contribuire, in qualche modo, al fallimento della società significa porre a quasi certo rischio di licenziamento oltre 6000 lavoratori dello storico stabilimento di Longbridge, insieme ai circa 20.000 dell'indotto.

In realtà, sotto c'è dell'altro: negli ultimi giorni, MG Rover è stata costretta a sospendere l'attività produttiva, ufficialmente per la mancanza di forniture di componenti da parte di altre società locali. Pare, invece, che questa giustificazione sia soltanto di facciata e che l'azienda abbia tentato di forzare la mano a Blair chiedendo un aiuto finanziario. Un comportamento "ricattatorio" che non è piaciuto al Primo ministro.

La prospettiva, per l'ultimo Gruppo automobilistico sopravvissuto in Gran Bretagna, è ora l'amministrazione controllata a meno che, con un ripensamento, il Governo non decida di compiere un ultimo miracolo.

La mia prima macchina a 18 anni è stata una Rover 114GTi. Era piccola, scattante e, per il prezzo che aveva, con buone finiture.

In quel periodo (primi anni '90) mi ricordo che la Rover aveva un discreto successo anche nel nostro paese. Negli anni seguenti non ha saputo mantenere ed incrementare il suo mercato specialmente a causa della latitanza di alcuni modelli e il ritardo nell'innovazione di altri.

Mi spiace ma mi preoccupo di più per la FIAT (ovviamente). Infatti se la Rover è fallita molto penso vada anche a carico degli inglesi che evidentemente se ne sono abbastanza fregati della situazione penosa in cui si trovava la loro ultima casa automobilistica.

In Italia rischiamo lo stesso risultato. Gli italiani continuano a comprare macchine straniere fregandosene dello stato della FIAT che pur produce macchine che vanno dal decente al molto ben riuscito.

Ma ci rendiamo conto che se la FIAT fallisce ci rimettiamo tutti e non solo quelli che lavorano li?

Bravo sono completamente in sintonia con te. WWWW la