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 Oggetto del messaggio: Muay Thai a Gorizia - Team Satori - arti marziali
Numero Post: 1 MessaggioInviato: lunedì 28 gennaio 2008, 18:38 
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seraaaaa

non è proprio una segnalazione di un evento ma penso che ci possa stare lo stesso in questa sezione....

un mio carissimo amico che pratica il Muay Thai mi ha fatto conoscere quest'arte marziale... non la pratico (al limite potrei fare il sacco o il pulisci sudore) ma vedendo un paio di incontri mi ha acchiappato... oltre al fatto che qui a Gorizia ci sono campioni del calibro dei fratelli armeni, naturalizzati italiani, Armen e Giorgio Petrosian

il sito della palestra è questo http://www.team-satori.com

un due video esplicativi...





altrimenti basta digitare con Google il nome Giorgio Petrosian (o Giorgio Petrosyan o Georgv Petrosyan) http://www.google.com/custom?hl=it&cof= ... =Cerca&lr= o Armen Petrosian http://www.google.com/custom?hl=it&cof= ... =Cerca&lr= e vedete cosa viene fuori e chi è... eh eh eh

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foto tratte da http://www.ilguerriero.it/codino/artico ... tnight.htm

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un pò di pubblicità per la palestra dove si allenano questi campioni e molte altre persone (come il mio amico Sandro) che si chiama "Satori Gladiatorium Nemesis Gorizia", per info su Alfio Romanut fondatore della paletra e sulla stessa clicca il link http://www.2out.it/04/alfio-romanut-ci- ... petrosian/

un pò di informazione...

wikipedia ha scritto:
da http://it.wikipedia.org/wiki/Muay_Thai

La Muay Thai (in lingua tailandese มวยไทย) nota anche come Boxe Tailandese, è uno sport da combattimento che ha le sue origini nella Mae Mai, antica tecnica di lotta Thailandese. La Mae Mai veniva appresa e utilizzata dai guerrieri thailandesi che la utilizzavano in guerra, qualora avessero perso le armi. Al contrario il termine Muay Thai oggi identifica prevalentemente l'aspetto sportivo dell'arte marziale.

Caratteristiche di quest'arte marziale micidiale sono i colpi inferti con tibie, gomiti e ginocchia. La Muay Thai in inglese è nota anche come "The science of the eight limbs" perché impiega otto punti del corpo per colpire: mani, tibie/piedi, gomiti, ginocchia. Del tutto particolare è il condizionamento da applicare alle parti impiegate per colpire: un processo lungo e piuttosto doloroso per i principianti, che comporta il colpire con frequenza costante sacchi di allenamento di durezza via via crescente - i thailandesi usano addirittura certi tipi di alberi locali dotati di tronco molto flessibile e corteccia liscia, ma sembrano essere favoriti da una struttura fisica di partenza diversa rispetta a quella tipica degli occidentali. I professionisti Thai, spesso figli di famiglie poverissime, iniziano la pratica dell'arte giovanissimi, facendo i loro primi incontri da bambini, intorno ai 9 anni, per essere considerati atleti pienamente maturi già sui 20. La preparazione fisica è tra le più rigorose e sfiancanti di ogni sport: i professionisti si allenano due-tre ore due volte al giorno per cinque-sei giorni la settimana, correndo o nuotando per chilometri, saltando la corda, eseguendo flessioni su braccia e gambe, trazioni alla sbarra, esercizi per gli addominali e i muscoli del collo (importanti nel chap ko o clinch, un'altra particolarità della Muay Thai, una fase di lotta in piedi per sbilanciare l'avversario o entrare nella sua guardia) e cimentandosi in round dopo round di affinamento della tecnica ai pao o colpitori, il tutto sotto l'occhio attento di esperti maestri ex combattenti, i kru o ajarn. Oltre, naturalmente, allo sparring, condotto con maggiore o minore intensità a seconda del livello raggiunto, della preparazione e della condizione.

Spesso, essendo tramandate in origine oralmente, le storie legate alla Muay Thai sono circondate di un alone leggendario. Ad esempio, una leggenda popolare, racconta che Nai Khanom Thom, principe ereditiero del regno del Siam (attuale Thailandia), fu fatto prigioniero dai birmani, si guadagnò la libertà impressionando il re birmano, battendo a mani nude 10 tra i guerrieri birmani più forti. Alcuni sostengono che egli abbia vinto, oltre la sua libertà, anche quella di tutti i prigionieri che erano con lui. In ogni caso, per chi pratica la Muay Thai, è importante capire che la figura di Nai Khanom Thom rappresenta lo spirito del combattente, del Nak Muay: colui che non si arrende davanti alle avversità e che con coraggio e determinazione domina gli eventi. Da quel giorno, il 17 Marzo è diventato il giorno della Muay Thai.

Altro sorprendente personaggio della tradizione Thai è il cosiddetto "Re Tigre", il cui vero nome era Pra Chao Sua. Si racconta che durante il suo regno, agli inizi del Settecento, questo sovrano si recasse nei villaggi sotto false spoglie per trovare combattenti da affrontare e misurare così le sue capacità.

La Muay Thai si diffuse fin dal 1500, nei primi tempi di pace del popolo Siamese, quando i cittadini organizzavano manifestazioni ed incontri: era la pratica preferita dai civili, sia per divertimento che per difesa personale (Mae Mai Muay Thai). Allora si combatteva praticamente senza regole, senza categorie di peso, senza limiti di tempo, fino alla sottomissione, all'incoscienza o, tragicamente, alla morte di uno dei contendenti. Non si usavano protezioni a parte una conchiglia a protezione delle parti intime e una corda avvolta intorno alle nocche. A volte questa venisa intrisa in una specie di colla e in polvere di vetro, trasformando gli incontri in autentici bagni di sangue.

La vera connotazione di sport come lo intendiamo noi fu data alla Muay Thai durante il regno del re Rama VI nel B.E. 2464 (I.E. 1921 A.D.), con l'introduzione dei guantoni e dir egole affini a quelle della boxe occidentale, già allora molto popolare sull'onda del colonialismo. Il re comandò il generale Praia Nontisen Surentara Pahdi di costruire uno stadio nel Suan Kulab college e di organizzare competizioni ogni sabato. Negli anni la Muay Thai si è evoluta verso la dimensione sportiva, giungendo oggi a noi come una disciplina sportiva completa, che non ha perso le sue caratteristiche antiche, i suoi riti dai significati sociali e religiosi, arricchendosi però dell'aspetto ludico.

In Thailandia quest'arte marziale è considerata sport nazionale, e gli incontri offrono notevoli possibilità di guadagno ai ragazzi che vi si cimentano. È stato osservato più volte che mentre i Thai si battono spesso, almeno agli inizi, per mettere insieme pranzo e cena, gli stranieri (farang) che praticano la Muay Thai lo fanno, più che per i soldi (pochini), per la gloria. Nella maggior parte degli incontri, e particolarmente in patria, i thai hanno saputo far valere la loro superiore esperienza rispetto ai farang. Qualche combattente occidentale ha saputo però superarli anche a casa loro, come ad esempio il leggendario olandese Ramon Dekkers. In generale gli occidentali mostrano un certo vantaggio nella tecnica pugilistica rispetto ai thai, i quali appaiono invece insuperabili per mobilità, rapidità, resistenza e nell'uso sapiente e micidiale della corta distanza, dei gomiti e delle ginocchia. Ultimamente lo sport si è aperto anche alle donne, e con successo: dalla difesa personale all'agonismo il passo è stato breve per non poche ragazze, soprattutto in paesi come Olanda e Francia (già supremi a livello europeo nel settore maschile) e nel mondo anglosassone, ma anche in Giappone e, superando le resistenze tradizionali, in patria.

Nonostante oggi sia considerato uno sport a tutti gli effetti, il Muay Thai è considerata tra le più dure ed impegnative specialità tra gli sport da combattimento. Difatti, come accennato, è permesso percuotere con tutte le parti del corpo (tranne la testa) la quasi totalità dell'avversario ed è possibile effettuare prese di lotta e proiezioni. In particolare i thaiboxer sono temuti per l'utilizzo dei colpi di gomito, permessi quasi esclusivamente in Thailandia per la loro pericolosità.

In Italia la Muay Thai è giunta per la prima volta nel 1979 col maestro Stefano Giannessi e oggi attraversa una fase di sviluppo.negli anni "90 alcuni atleti italiani si sono fatti notare in campo internazionale . Una recente polemica sta contrapponendo i sostenitori della versione "standard" della Muay Thai a quelli della Muay Boran. Quest'ultima, portata in Italia da Marco De Cesaris, costituisce una sorta di summa delle tecniche tradizionali andate via via perdendosi con l'emergere di una Muay Thai inevitabilmente "occidentalizzata" dalle regole imposte dagli anni Venti in avanti e dal contatto con il pugilato (altro sport nel quale i Thai, popolo combattivo, hanno saputo farsi valere). Le tecniche tradizionali ricercate nel corpus di conoscenze dei maestri thailandesi e riportate in auge sotto il nome di Muay Boran vengono poi divise in stili regionali: Muay Tha Sao (nord), Muay Korat (regione dell'Isan o nordest), Muay Lop Buri (regione centrale), Muay Chaiya (sud). Dice una frase tradizionale: Punch (pugno) Korat, Wit (astuzia) Lopburi, Posture (posizione) Chaiya, Faster (velocità) Thasao. Ognuna di queste scuole regionali ha contribuito nel tempo allo sviluppo dell'arte nel suo complesso. La muay thai sportiva è promossa in Italia dalla Federazione Italiana Muay Thai.

....

per molte altre info vedete > http://it.wikipedia.org/wiki/Muay_Thai


eh eh eh eh eh

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 Oggetto del messaggio: Re: Muay Thai a Gorizia - Team Satori - arti marziali
Numero Post: 2 MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 18:24 
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