La casa tedesca controllerà Italdesign, la griffe italiana - sarà il suo undicesimo brand
di Piero Bianco

Torino. Manca solo la conferma ufficiale, che arriverà probabilmente la prossima settimana. Ma i rumors sono ormai diventati certezza: l’Italdesign di Giorgetto (e Fabrizio) Giugiaro entrerà nella galassia Volkswagen. Il colosso tedesco acquisirà il controllo dell’azienda di design ed engineering, una griffe globale del made in Italy. E l’Italdesign diventerà così l’11° brand del gruppo numero uno al mondo, che punta a produrre 10 milioni di veicoli l’anno, Porsche comprese. Le aziende interessate si rifugiano nei rituali «no comment», mentre dietro le quinte definiscono i dettagli di un’operazione complessa quanto epocale per entrambe le parti.

Perché Giugiaro cede la magica creatura fondata nel 1968 con Aldo Mantovani? Non certo per problemi economici contingenti. La forza dell’Italdesign è stata sempre vendere idee, creatività, senza mai produrre una sola macchina. Quindi la crisi recente dell’auto l’ha appena sfiorata. L’ultimo bilancio noto (2008) racconta di ricavi in crescita del 6,2%, a 136 milioni di euro.

Inoltre a gennaio ha firmato una commessa di 500 milioni di dollari con HK Motors, nuova casa americana con capitali cinesi che promette, entro 5 anni, 6 milioni di vetture ibride. Disegnate e ingegnerizzate dall’atelier torinese dei Giugiaro. «Questa è una delle mie sfide più appassionanti - disse in quella circostanza Giorgetto -. Per qualche anno, qualunque cosa succeda, non avremo carenza di lavoro né di liquidità».

Il designer del secolo (una delle tante prestigiose onorificenze), non smetterà a 71 anni di inventare forme seducenti e innovative, con l’apporto di Fabrizio che è responsabile dello Stile. Tuttavia sgravarsi dai pensieri della gestione ordinaria, e dei 970 dipendenti in gran parte dislocati nella sede storica di Moncalieri, è una mossa intelligente. Specie con l’aria che tira (e che tirerà) nell’automotive.
E perché Volkswagen compra? Anche qui non mancano spiegazioni logiche. Più d’una.

Il piano industriale del colosso tedesco prevede una miriade di nuovi modelli e di restyling, per tutti i marchi, 60 soltanto quest’anno. E il Centro Stile diretto da Walter de’ Silva, milanese, ex Alfa Romeo, è esposto a un lavoro ciclopico. Per questo de’ Silva si è già avvalso, negli ultimi anni, proprio dell’opera esterna di Giugiaro. I due, particolare non trascurabile, vantano reciproca stima e longeva amicizia. Comprare il «ramo d’azienda» può essere un affare per Wolfsburg, sebbene sia ignota la cifra dell’investimento che non sarà lieve. Inoltre Volkswagen si sta convertendo alla motorizzazione pulita, e le tecnologie sviluppate dall’Italdesign per i partner cino-americani di HK rappresentano un valore aggiunto.

Di certo l’Italia «buona» perderà un tassello importante del proprio patrimonio culturale e industriale. E non sarà un passo che Giugiaro compie a cuor leggero. Italdesign ha rappresentato la parte più importante della sua vita professionale, la scommessa vinta dopo le lezioni di Dante Giacosa e le felici esperienze in Bertone e Ghia. Mettendosi in proprio, inventò una formula nuova, la cessione alle Case di servizi completi, dalla progettazione allo stile alla «fattibilità» industriale. In più Giorgetto aggiungeva un genio creativo senza pari. Non solo auto, ma anche altri generi di trasporto (treni, navi) e prodotti di largo consumo griffati.

All’Italdesign sono nati modelli di auto che hanno fatto la storia. Basterebbe citare la prima Golf del’74 e la prima Panda del 1980. Ma l’elenco, tra vetture di serie e prototipi, è infinito: Alfasud, Dino Coupé, Lancia Delta, Grande Punto, Alfa Brera e 159, la Matiz che portò al successo Daewoo, tra le grandi sportive De Tomaso Mangusta, Iso Grifo, DeLorean DMC-12, Lotus Esprit, Maserati Quattroporte (nel ’76), Coupé e Spyder (quelle del 2002). Tutte, opere d’arte a motore.

tratto da http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... tp/221552/

Volkswagen acquisisce 90% di Italdesign
Azienda punta a leadership mondiale entro il 2018

(ANSA) - MONCALIERI (TORINO), 25 MAG - La Volkswagen si porta a casa il 90,1% del capitale della Italdesign di Giorgetto Giugiaro. Con questa acquisizione, si avvicina all'obiettivo di diventare entro il 2018 numero uno al mondo nel campo dell'industria automobilistica. Nessun'altra operazione analoga e' al momento prevista in Italia: ''in questo momento siamo sazi'', dice il presidente del consiglio di gestione della societa' tedesca, Martin Winterkorn.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, il Gruppo Volkswagen ha organizzato per mercoledì 23 maggio presso la sede della controllata Italdesign Giugiaro a Moncalieri il primo Technology Day dedicato ai componentisti torinesi. L'iniziativa nasce come occasione d'incontro diretto tra l'Ufficio Acquisti della Volkswagen e i fornitori che gravitano intorno al capoluogo piemontese.

Il meglio dell'indotto torinese. La giornata voluta dalla VW vedrà l'allestimento di circa trenta stand espositivi, che saranno destinati ad aziende selezionate nei mesi scorsi dalla Casa di Wolfsburg. A coordinare i lavori sarà Francisco Garcia Sanz, Presidente del Corporate Sourcing Committee della Volkswagen, affiancato dai responsabili acquisti per l'Europa Centrale.