ragazzi ,ogni giorno che passa, più la fiat mi delude,leggete :

Fiat "Punto" - PRODOTTA ANCHE IN SERBIA? (27/06/2005)

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La serba Zastava potrebbe presto avviare l'assemblaggio della Fiat "Punto" (al ritmo di 5-8000 unità l'anno) in uno dei suoi stabilimenti locali, probabilmente in quello di Kragujevac.



Le due aziende sono alla fase finale delle trattative iniziate circa un anno fa, dopo che Fiat aveva cancellato il 72,5% del credito di 42 milioni di euro vantato nei confronti di Zastava. Il vice ministro serbo per i rapporti con l'estero, Vlatko Sekulovic, ha confermato che i rimanenti 11,5 milioni di euro saranno versati entro la fine del 2005. L'estinzione del debito, d'altronde, è la condizione imprescindibile per la sigla dell'accordo.



Negli impianti Zastava attualmente lavorano 4500 addetti per una produzione di 13.500 esemplari ogni dodici mesi, un volume ben inferiore a quelli dell'epoca d'oro di una quindicina d'anni anni fa.

e gli operai di termini imerese che faranno le biciclette?!?

delusione....
qui a torino ha detto il sindaco che se chiude faranno un parco.....forse gli operai diventeranno giardinieri...

ste cose non le comprendo
ieri ho fatto un quadro di comando per il trasferimento di macchinari pirelli in turchia

noi italiani siamo stupidi è la realtà!

diciamo che è la maggior parte degli italiani che sono stupidi ma nn tutti....come noi

il problema ragazzi è più grave di quello che sembra...ma purtroppo nn è questo ne il luogo ne il momento per discuterne...
Volevo solo dire che siamo stupidi perchè avevamo (e ne abbiamo ancora) le possibilità per rompere il c**o al mondo o buona parte ed invece la politica (in generale) e le aziende-quasi costrette- fanno di tutto per non far decollare un gran paese come l'ITALIA.....
mò basta...sennò m'incazzo....

Il discorso è secondo me molto, molto, molto più complesso.
Ho una madre veneta, di Treviso in particolare.
Il trevigiano è una delle zone con la più alta presenza di piccola imprenditoria di tutta la penisola. Ebbene anche da quelle parti si sta pensando di portare le fabbriche fuori dall'Italia (De Longhi, ad esempio, lo sta facendo). IL motivo non è ascrivibile alla crisi industriale quanto piuttosto al troppo alto costo del lavoro che i nostri imprenditori devono sotenere. Molti stilisti sono impiegati o comunque lavoratori dipendenti.
Chi è invece un piccolo imprenditore sa quali e quanti costi deve sostenere per portare avanti il proprio lavoro.
Sono un ingegnere insegnante ed ho avuto la pssibilità di svolgere attivita di lavoro autonomo.
Ebbene, ho dovuto aprire una partita Iva, pagare un commercialista, versare il 20 % di ogni fattura all'INPS ( dopo che verso regolarmente i contributi assitenziali all'INPDAP) ed il 2 % alla cassa degli ingegneri. Alla fine ho presentato la denuncia dei redditi ed ho dovuto versare l'IRPEF per il lavoro autonomo.
Inoltre ho perso il diritto agli assegni familiari.
In conclusione, tirando le somme, ho messo in tasca meno del 40% di quello che ho lavorato.
Ovviamente non ne valeva la pena, anche perché per lavorare di più ho dovuto tracurare la famiglia. Quindi ho rinunciato alla libera professione.
In Italia si pensa che gli imprenditori siano disonesti poiché non pagano tutte le tasse e non si guarda alle migliaia di impiegati statali che pagano tasse per un lavoro che non svolgono, poiché sono in malattia, in ferie, imboscati, etc.
Per migliorare la produttività si deve consentire agli imprenditori di investire e di pagare "onestamente" i loro dipendenti. Solo così si eviterà la "diaspora" verso paesi in cui il costo del lavoro è molto più basso !!!!