Celli: «Così ho salvato Kubica»
Il medico dell'Hesperia racconta l'intervento al gomito effettuato al pilota di F1
formula uno, ortopedia, pilota, incidentemodena

MODENA Se Robert Kubica, il pilota della Lotus Renault ricoverato dal 6 febbraio scorso all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dopo essere rimasto gravemente ferito durante il rally di Andora, potrà tornarsi ad infilare in una F 1 e riprendere tra le mani il volante in un gran premio, lo dovrà anche ad un chirurgo modenese.

Il pilota polacco è stato infatti operato al gomito ieri mattina del prof. Luigi Celli, già direttore della Clinica ortopedica traumatologica dell'Università di Modena e Reggio, ed ora, dopo essere andato in pensione dal Policlinico, al lavoro all'Hesperia Hospital, dove è coadiuvato dal figlio Andrea, ortopedico. L'intervento al gomito al quale è stato sottoposto Robert Kubica è durato tre ore. Il pilota è entrato in sala operatoria alle 10,30 ed è uscito alle 13,30. Al termine dell'intervento il professor Celli - che è stato coadiuvato dal dottor Francesco Lanza, primario della divisione di ortopedia del nosocomio di Pietra Ligure, dal figlio, dottor Andrea Celli e dal prof. Guglielmo de Luise, sempre dell'equipe del chirurgo modenese - ha riferito che l'operazione è tecnicamente riuscita. «Il pilota era stato trattato al braccio destro in fase d'urgenza subito dopo l'incidente e il ricovero nell'ospedale di Pietra Ligure. Io e la mia equipe abbiamo ricostruito l'articolazione del braccio - ci ha spiegato il prof. Celli mentre rientrava in auto a Modena - E' presto per fissare una data di rientro alle corse anche perché ora vi è da portare avanti un target di riabilitazione sia a livello osseo che muscolare.

Non è escluso che riveda il pilota per una possibile eventuale operazione di assestamento definitivo dell'arto. In questo caso verrà lui a Modena. Ora non è stato possibile perché il trasporto era sconsigliato e per questo sono andato con la mia equipe a Pietra Ligure. Sono in ogni modo fiducioso in una ripresa dell'attività agonistica di Kubica».

Il professor Celli è considerato uno dei luminari della chirurgia ricostruttiva di gomito e spalle a livello mondiale. Basta ricordare l'operazione d'avanguardia del settembre 2009 quando "riattaccò" e restituì l'uso del braccio tranciato in un infortunio sul lavoro ad un agricoltore reggiano di 52 anni. Il prof. Luigi Celli, 70 anni, ha diretto Ortopedia del Policlinico dal 1990 fino a novembre dello scorso anno. Agli oltre 600 intreventi all'anno, ha al suo attivo 250 pubblicazioni e 11 monografie come autore. E' giunto a Modena nel 1969 come Assistente universitario e dal 1990 ha diretto la Clinica, prima affiancato a Paolo Bedeschi, poi dal 1995 in completa autonomia. Ma la pensione, come ha dimostrato ieri operando Kubica, non ne ha fermato il suo lavoro da ortopedico dal "bisturi d'oro". Il prof. Celli infatti sta continuando la sua attività professionale all'Hesperia, dove ieri appresa la notizia, attraverso il proprio direttore sanitario, Stefano Reggiani, si sono detti "orgogliosi e lusingati di poter dividere la nostra attività con un luminare della chirurgia".

Un computer per volante
Così Fernando Alondo guiderà la sua nuova Ferrari: "Quest'anno ci sono 47 bottoni, se non siamo al limite poco ci manca"


"Sul mio volante, quest'anno ci sono 47 bottoni, se non siamo al limite poco ci manca", dice Fernando Alonso. Se volete farvi un'idea di cosa significhi pilotare una F1 nel 2011, con l'ala posteriore mobile azionabile dal pilota e con il kers, date un'occhiata alla versione navigabile da oggi disponibile sullo speciale che il sito di Repubblica (www. repubblica. it/sport) dedicherà al mondiale di F1, al via domenica a Melbourne.
La questione del volante "troppo ricco" è stato uno dei tormentoni di questo precampionato. Anche per motivi di sicurezza, come spiega il pilota LotusRenault, Jarno Trulli nella rubrica "Cockpit" con cui da domani fino alla fine della stagione racconterà sul nostro sito la F1 vista dal posto di guida di una monoposto: "A forza di smanettare sui bottoni il pilota finisce per perdere più tempo appresso al set up della macchina che sulla guida (...) La cosa potrebbe avere conseguenze anche sulla sicurezza. Per questo l'altro giorno abbiamo avuto un incontro con Charlie Whiting della Fia (il direttore delle corse) e gli abbiamo chiesto di venirci incontro. Staremo a vedere".