a Ducati Extreme è estrema anche per il telaio: il concetto di motore portante potrebbe forse essere un pò complicato per qualcuno di voi, ma noi siamo qui anche per fare chiarezza.

In una moto normale, comunemente, il motore è appeso al telaio come nella classica Yamaha R1, o in una qualsivoglia moto da cross.

Canotto di sterzo e forcellone posteriore sono connessi tra di loro da una struttura, il telaio appunto, che ha funzione portante, cioè da solo regge il peso della moto ed è strutturato in modo da poter mantenere valori di flessibilità ed elasticità della struttura anche senza la presenza e la rigidezza del motore nel mezzo durante l’utilizzo della moto.

Il fatto che però forcella e forcellone siano in contatto attraverso il telaio, permette loro anche di “parlarsi”, di avere un rapporto. In pratica questo significa che l’intercomunicanza si traduce anche con interdipendenza e influenza reciproca dei vari comparti ciclistici della moto. Se dietro ho un problema di stabilità, per esempio, questo si ripercuoterà più facilmente sull’anteriore (classico saltellamento della ruota posteriore in staccata e scalata per fare un esempio).

Unica

La Ducati Extreme 1200 ha invece il motore come elemento di connessione tra la parte anteriore e quella posteriore del motociclo.

Il fatto che però il propulsore sia un blocco di acciaio e alluminio di una certa massa, di un certo peso, di una certa stazza, rende, di fatto, -NULLE- le interferenze tra anteriore e posteriore, perchè il motore è una struttura rigidissima e solidissima. Come un muro portante di una vecchia casa in pietra. non lascia passare nulla.

Non è una scelta che sia, in assoluto, la più vantaggiosa (nelle moto non c’è il bianco e il nero: c’è il pilota), in ogni condizione, ma è una strada che, se imboccata nel modo giusto, porta con se numerose caratteristiche, pregi e difetti, che, per l’appunto, caratterizzano un veicolo piuttosto che un altro.

Esempio immediato e diretto: la Ducati Desmosedici MotoGP, di cui alleghiamo subito sotto una diapositiva, che dal 2007 ha integrato nella struttura del canotto di sterzo anche l’airbox. meno pezzi, piu’ rigidità, piu’ semplicità, meno peso. Uguale titolo mondiale MotoGP 800 e moto più veloce in assoluto in pista, almeno sul giro singolo, fino a quest’anno.


I vantaggi sulla carta sono soprattutto legati ad una riduzione dei pesi, di semplificazione progettuale ed anche di abbattimento dei costi, per certi versi.

Rinunciare ad un telaio non significa non avere un telaio: forcellone e canotto di sterzo sono ancora parti di telaio: su quelle vanno a concentrarsi studi, ricerche, sviluppo, forze di torsione e flessione alle quali è sottoposta la motocicletta.

A me sembra molto una 916 in chiave più moderna...